Negli ultimi anni il settore degli orologi da collezione è diventato non solo fonte di passione ma anche di interesse come asset: il mercato globale dei segnatempo da collezione ha raggiunto cifre rilevanti e continua a mostrare tendenze positive. Ma quali modelli puntare oggi, e con quali prudenza? Quale orologio può essere considerato un buon investimento? E in che momento un orologio “diventa vintage”? Vediamo di rispondere.
Quali sono gli orologi che prenderanno valore?
Quando parliamo di orologi da collezione che “prenderanno valore”, intendiamo segnatempo che hanno buone probabilità di veder crescere il loro valore o comunque mantenere un buon apprezzamento rispetto al prezzo d’acquisto. Ecco alcuni criteri-guida utili:
- Marca, storia, reputazione
I marchi che storicamente mantengono o aumentano il valore sono quelli dotati di una forte identità, storia orologiera, manifattura riconosciuta. Per esempio, viene indicato che marchi “immortali” come Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet hanno dimostrato una crescita costante. Se il marchio è meno noto o giovane, occhio: può esserci molto desiderio d’acquisto, ma anche più rischio che il modello resti “solo” un bel segnatempo e non un investimento.
Nel caso dei marchi trattati dallo store Sinopoli:
- Franck Muller: brand di alta orologeria, riconosciuto, con modelli complicati, edizioni speciali.
- Junghans: marchio tedesco storico, qualità, buon potenziale se si cerca qualcosa di “collezione”.
- Modello / referenza iconica / edizione limitata
Un modello che ha successo nel lungo termine è spesso un’icona, oppure un’edizione limitata, oppure una referenza che chiude produzione, o si distingue per caratteristiche particolari. Ad esempio, è stato segnalato che non tutte le edizioni limitate sono un buon investimento: conta marca, numero limitato di pezzi, storia.
- Condizioni, documentazione, originalità
Un orologio perfetto, con scatola originale, documenti, manutenzioni certificate, è molto più appetibile. Per il valore da collezione queste condizioni contano tantissimo.
- Tempi di attesa e orizzonte lungo
Non pensare all’investimento rapido: anche chi consiglia orologi come investimento raccomanda un orizzonte a medio/lungo termine.
Quanti anni deve avere un orologio per essere vintage?
La parola “vintage” è spesso usata in modo generico, ma nel mondo dell’orologeria ha un senso più preciso. Ecco cosa bisogna considerare:
Criteri generali
- Spesso si considera “vintage” un orologio che ha almeno 20-30 anni di vita (cioè prodotto negli anni ’80, ‘90 o prima) e non più in produzione.
- Orologio fuori produzione, oppure con caratteristiche estetiche o tecniche che lo collocano in una epoca definita.
- In buona condizione, originali componenti (cassa, movimento, quadrante), documentazione idealmente presente.
Cosa significa “vintage” per il collezionismo
- Un segnatempo vintage ha spesso la “patina”, uno stile d’epoca riconoscibile, materiali o movimenti che non si producono più.
- Il mercato del vintage si concentra su decenni come 1950-1980, secondo alcune fonti.
- Per esempio, un orologio degli anni ’90 può oggi essere “vintage emergente”, mentre uno degli anni ’70 o ’60 è già entrato nel pieno del segmento vintage.
Cosa deve valutare un collezionista
- Verifica che le parti siano originali: quadrante, lancette, corona, fondello.
- Stato di conservazione e usura: un orologio troppo restaurato rischia di perdere appeal vintage.
- Movimento: un calibro meccanico, manuale o automatico, spesso è più apprezzato rispetto al quarzo (anche se ci sono eccezioni).
- Documenti originali, scatola, certificati aumentano il valore e la considerazione “vintage”.
Conclusione
Se stai valutando l’acquisto di orologi da collezione mediante lo store Sinopoli Gioielli, ecco i punti chiave da tenere a mente:
- Compra prima di tutto perché ti piace: il piacere personale rimane la prima leva.
- Valuta il marchio, il modello, l’edizione, le condizioni/documenti.
- Non aspettarti un guadagno rapido: il valore si costruisce nel tempo.
- Se vuoi “investimento”, punta ai modelli top dei marchi trattati (es. Franck Muller limitati) o a versioni speciali/edizioni-limitate di Locman o Junghans.




